Nell’ambito di questa iniziativa, Dialoghi di Carta ha organizzato “Sax ed antropometrie”: un omaggio dedicato alle antropometrie di Yves Klein.
L’evento a cura di Manuela Perria (Manu Perry), con la partecipazione del musicista Giuseppe Joe Murgia si è tenuto nella sala di via Falzarego questa domenica 10 novembre.
CHI ERA YVES KLEIN?
È stato un artista francese, precursore della Body art.
Nato a Nizza nel 1928 da genitori entrambi pittori, dopo aver frequentato l’Ecole Nationale de la Marine Marchande e la Ecole Nationale des Langues Orientales, diventa amico di Arman e Claude Pascal e comincia a dipingere. Klein compone la sua prima Symphonie monoton nel 1947. Nel 1955 si stabilisce permanentemente a Parigi dove tiene una “personale” al Club des Solitaires. I suoi dipinti monocromi vengono esposti alla Galerie Colette Allendy e alla Galerie Iris Clert di Parigi nel 1956.
I MONOCROMI E LE ANTROPOMETRIE.
Tra le sue prime opere si annoverano i dipinti monocromi. Il suo intento è quello di utilizzare i singoli pigmenti puri, in modo che il colore non possa perdere la luminosità una volta unito a un legante.Ben presto sente l’esigenza di abbandonare lo studio delle diverse nuances per concentrarsi su un’unica tinta, il blu, unificatore tra cielo e terra atto a dissolvere il piano dell’orizzonte. Nel 1956 crea infatti «la più perfetta espressione del blu», un oltremare saturo e luminoso, privo di alcuna alterazione, poi da lui brevettato col nome di International Klein Blue, che però non venne mai prodotto. Incluse tra le opere più famose di Klein le Antropometrie, ovvero delle grandi tele su cui alcune modelle cosparse di colore, secondo le direttive di Klein, vi imprimevano la loro silhouette lasciando così un’impronta che l’artista definiva «traccia di vita». A volte la creazione dei dipinti diventava una specie di performance art: nel 1960 a un evento davanti a una folla elegante e formale realizzò un dipinto con modelle nude mentre un’orchestra suonava la sua Monotone Symphony del 1949, composta da una sola nota continua.
L’EVENTO
È proprio da questa performance che si ispira l’evento “Sax e antropometrie – omaggio a Yves Klein”: sinestesia tra arte e musica, visione e ascolto, in una dimensione di convergenze e divergenze tra mondo reale e mondo sensibile.
Un omaggio a un grande artista e alla sua arte rivoluzionaria in grado di toccare le corde più profonde della sensibilità umana. Un’esperienza, quindi, che vuole far leva su questa sensibilità attraverso l’immaginazione.
Una performance concettuale, Un momento in cui viene chiesto agli spettatori, per usare un’espressione dello stesso Klein “di lanciarsi verso la libertà, nel vuoto”.
Le antropometrie, sospese tra pittura e stampa, tra arte e non arte, non sono altro che simboli del rifiuto delle categorie di genere. Esprimendosi attraverso il colore blu accompagnano lo spettatore in un viaggio nel profondo, nell’infinito, tra cielo e terra.
L’evento, a cura della storica dell’arte Manuela Perria è suddiviso in due sessioni da 25 minuti circa ciascuna. Parte integrante della performance le improvvisazioni musicali del sassofonista e compositore Giuseppe “Joe” Murgia.
La terza ed ultima sessione è stata dedicata all’esposizione delle antropometrie realizzate nelle prime fasi.